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Iniziativa

Nanoformulazioni innovative contenenti oli funzionali e combinazioni di farmaci nel trattamento dell'alopecia androgenetica

Referente attività: Marianecci Carlotta

Area di intervento: SALUTE PUBBLICA E BENESSERE

Durata dell’iniziativa: 2021

Luoghi di svolgimento: Dip. Chimica e Tecnologie del Farmaco e Dip. Scienze Cliniche Infermieristiche, Anestesiologiche e Cardiovascolari

Eventuale URL dell'iniziativa: https://web.uniroma1.it/dip_ctf/ricerca/gruppi-di-ricerca/nanomedicine-lab

L’alopecia androgenetica (AGA), nota anche come calvizie, è la causa più comune di alopecia non cicatriziale e colpisce fino al 50% delle donne e l’80% degli uomini, con una frequenza che aumenta con l’età dopo la pubertà. La sua prevalenza è maggiore nei caucasici che negli afroamericani e negli asiatici. Attualmente, per il trattamento farmacologico dell’alopecia androgenetica sono approvati dalla FDA e dall’EMA due sostanze attive impiegate per uomini e donne. In commercio sono presenti numerose formulazioni idroalcoliche per applicazione topica. L’utilizzo dell’alcool impiegato per la solubilizzazione dei principi attivi lipofili è responsabile dell’assorbimento transdermico con possibile conseguente insorgenza di sintomi quali bruciore, secchezza della cute e aumentata desquamazione. Gli oli essenziali (OE) sono spesso usati nei trattamenti per ridurre la caduta, il diradamento e la secchezza del cuoio capelluto e dei capelli. Per ottenere un aumento della permeabilità di farmaci e cosmetici e una loro ritenzione nel derma, oggi viene proposto l’impiego di nanoformulazioni, in particolare NEs in grado di veicolare molecole biologicamente attive, favorirne il rilascio controllato, aumentarne la stabilità e facilitarne il targeting a livello cutaneo. La nuova formulazione di NEs a base di OE permetterebbe di avere buona efficienza di intrappolamento degli attivi, loro stabilità nel tempo, assorbimento locale e non transdermico, miglioramento della densità e dello spessore del fusto del capello con conseguente miglioramento dell’aspetto generale. Le nanoformulazioni preparate e caratterizzate hanno il vantaggio di consentire la somministrazione dei due attivi insieme, di essere a base acquosa e non alcolica e quindi di non provocare fenomeni di secchezza, desquamazione e irritazione del cuoio capelluto. Le formulazioni, come riferito dai pazienti, sono piacevoli al tatto ed all’olfatto, avendo un buon odore e non appesantiscono i capelli. La produzione a livello industriale dovrebbe essere semplice e non dispendiosa in termini di strumentazione o sostanze da impiegare e quindi sulla carta di facile scale-up industriale. L’utilizzo di questa innovazione porterà ad un incremento di efficacia terapeutica, di applicazione e compliance del paziente alla terapia, essendo potenzialmente il primo prodotto di associazione standardizzato e stabile nel tempo. È l’unico prodotto nel suo genere capace di associare due molecole con attività terapeutica sinergica, in grado di funzionare selettivamente sul follicolo pilifero, riducendo quello che è l’assorbimento sistemico e di conseguenza l’espressione degli eventuali effetti collaterali legati alle molecole in questione.

La ricerca è stata condotta grazie alla collaborazione di dottorandi, borsisti e tesisti. I beneficiari esterni sono le persone affette da alopecia androgenetica. L’alopecia androgenetica (AGA), nota anche come calvizie, è la causa più comune di alopecia non cicatriziale e colpisce fino al 50% delle donne e l’80% degli uomini, con una frequenza che aumenta con l’età dopo la pubertà. La sua prevalenza è maggiore nei caucasici che negli afroamericani e negli asiatici.

Finanziamento Sapienza, progetti medi, anno 2020 importo 13000 euro.

Attualmente, per il trattamento farmacologico dell’alopecia androgenetica sono approvati dalla FDA e dall’EMA due sostanze attive impiegate per uomini e donne. In commercio, attualmente sono presenti numerose formulazioni idroalcoliche per applicazione topica. L’utilizzo dell’alcool impiegato per la solubilizzazione dei principi attivi lipofili è responsabile dell’assorbimento transdermico con possibile conseguente insorgenza di sintomi quali bruciore, secchezza della cute e aumentata desquamazione. Gli oli essenziali (OE) sono spesso usati nei trattamenti per ridurre la caduta, il diradamento e la secchezza del cuoio capelluto e dei capelli. Per ottenere un aumento della permeabilità di farmaci e cosmetici e una loro ritenzione nel derma, oggi viene proposto l’impiego di nanoformulazioni , in particolare NEs in grado di veicolare molecole biologicamente attive, favorirne il rilascio controllato, aumentarne la stabilità e facilitarne il targeting a livello cutaneo. Con la nuova formulazione di NEs a base di OE dovremmo avere: buona efficienza di intrappolamento degli attivi, loro stabilità nel tempo, assorbimento locale e non transdermico, miglioramento della densità e dello spessore del fusto del capello con conseguente miglioramento dell’aspetto generale.

La ricerca descritta è stata oggetto di richiesta di brevettazione a Sapienza, che ha espresso parere positivo. Speriamo di depositare il brevetto e di poter vendere la nostra invenzione a un'azienda interessata. Un altro importante outcome potrebbe essere la soddisfazione dei pazienti e quindi richiesta di produzione del prodotto.

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